
La fine della garanzia sui depositi bancari
È notizia di ieri che la Banca Centrale Europea consideri lo schema di compensazione sui depositi bancari non più attuale e che al suo posto proponga una soluzione discrezionale e limitata della stessa garanzia.
In buona sostanza, al posto della garanzia totale del deposito bancario fino a 100.000 € si propone un periodo transitorio durante il quale in luogo di tale garanzia i depositanti potranno accedere “ad una parte delle somme depositate, da ottenere entro 5 giorni lavorativi, in funzione delle spese essenziali del depositante secondo le valutazioni dell’autorità competente”.
Con questa terminologia, che rappresenta una sostanziale modifica delle regole del bail-in la BCE lascia intendere in maniera esplicita quello che i più autorevoli economisti mondiali andavano professando da anni, ovvero che dato il grado di leva delle istituzioni bancarie, una nuova crisi di liquidità avrebbe mostrato quanto effimera ed ingannevole fosse tale garanzia nei confronti dei depositanti.
Le regole sul bail-in erano state introdotte a gennaio 2017 per ovviare ai rischi, per i contribuenti, delle operazioni di bail-out (il salvataggio con soldi pubblici degli istituti in difficoltà finanziaria). Con le nuove proposte della BCE si dice chiaramente che la garanzia dei depositi fino a 100.000 € corre il rischio di essere controproduttiva e di agevolare la corsa agli sportelli perché lascerebbe ai depositanti il tempo di ritirare le somme fino alla soglia garantita.
In questa affermazione è evidente che il rischio che si vuole evitare è tutto sulle spalle delle banche e non invece dei depositanti fino ad ora “garantiti”. La BCE va oltre e spiega che i rischi di corsa agli sportelli sono oltremodo evidenti per le grandi banche, lasciando presagire che per queste le necessità di funding sarebbero sufficientemente grandi da non poter essere affrontate in maniera indolore.
L’esperienza degli ultimi fallimenti bancari in Italia ha insegnato (alla BCE) che la corsa agli sportelli è un evento tutt’altro che raro e e nuove indicazioni sembrano essere volte ad eliminare del tutto l’ipotesi di una qualsivoglia garanzia. Chi conosce a fondo la natura della moneta sa che “l’origine di tutti i mali” risiede nel modello a banca centrale e riserva frazionaria delle banche commerciali, il modello attuale.
In questo modello l’emissione di moneta, monopolio dell’istituto centrale, legato, quando le cose vanno bene, a modelli econometrici assolutamente inconsistenti e, quando va male, alle esigenze di finanziamento del debito pubblico attraverso il quale la politica crea consenso elettorale è un modello “di carta”. Si tende a costruire una piramide di debiti tutti totalmente non garantiti, i cui vantaggi nascono dall’avere accesso per primi a moneta inflazionata, in modo da sfruttare, i primi recettori, il vantaggio della diminuzione del potere d’acquisto quando la moneta scivola nell’economia e “fa salire i prezzi” (quando invece è il valore della moneta che cade).
Il vantaggio di ricevere moneta per primi garantisce di poter comprare a prezzi bassi, che saliranno mano a mano che la nuova moneta, inflazionata ovvero creata dal nulla, entra nel sistema economico. Quando si rende evidente che i debiti (la moneta è un debito della banca centrale) costruiti “premendo un tasto” diventano un multiplo del valore globale dell’economia, totalmente sganciato dal sistema di riferimento, il rimborso di questi debiti diventa impossibile, con l’effetto di produrre una valanga sulla catena dei debitori.
La BCE ha ben compreso che il sistema oggi è di nuovo a prossime spirali deflattive della moneta (che ha come conseguenza la scomparsa della liquidità dal sistema) è sta solo segnalando come farvi fronte. Come può il cittadino comune tutelarsi dalle norme in vigore sul bail-in, detto che sui bail-out l’unica soluzione è il voto nell’urna, e sulle proposte in arrivo da parte della BCE, molto più repressive delle già pesanti conseguenze di quelle sul bail-in?
La risposta è nel ricorso a monete “sicure”. Una parte del mondo crede che le nuove tecnologie digitali, attraverso l’uso di una tecnologia (la blockchain, di sicuro grande successo prospettico) siano la risposta.
In Gooldie crediamo che la risposta più sicura sia nell’unica moneta propriamente detta, che abbia le proprietà della moneta: liquidità, fungibilità, non inflazionabilità, incorruttibilità. Oggi solo l’oro fisico possiede tali proprietà.
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